Pasquale Foggia, direttore sportivo del Pescara, ha parlato ai microfoni di LO Sport con Mario Lauducci e si è confrontato su vari temi personali e di squadra. Per iniziare, il dirigente ha raccontato il suo addio al calcio giocato: “Ho smesso perché non avevo più il fuoco dentro, nonostante un contratto importante a Salerno. A 31 anni ho smesso perché non avevo più stimoli”.
Sui clamorosi risultati raggiunti dal Pescara in questo avvio di stagione, Foggia ha spiegato: “Il mister la chiama magia, sono d’accordissimo con lui. Quando sono arrivato a Pescara ed ho accettato l’incarico del presidente Sebastiani conoscevo la squadra, pensavo che avevano valori importanti“.
Su Baldini: “Il mister è una persona piacevole da vivere anche fuori dal campo. Il parlare di altro è quello che arricchisce: io con lui sto benissimo“. Sulle scelte del mercato estivo: “Potevo fare la mia bella figura portando l’attaccante di nome, ma avrei messo in difficoltà la squadra portando l’attaccante che poi non sarebbe stato in campo come voleva l’allenatore. Devo mettere a disposizione del mister giocatori che fanno bene nella sua idea di calcio“.
Sulla città di Pescara: “Pescara già mi piaceva prima, infatti venivo spesso a trovare il presidente negli anni. Oggi che la vivo nel quotidiano posso confermare quanto vissuto prima: è una città bella in cui si vive benissimo, poi con i risultati è tutto più bello”.
Sul rapporto con Daniele Sebastiani: “E’ una conoscenza che ci portiamo dietro da almeno 10 anni. Lavorare con lui è un valore aggiunto, so che stando con lui potrò migliorare su tanti aspetti per arricchire il mio bagaglio professionale”.
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