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A tu per tu con Stefano Di Sante, centrocampista del Mutignano Calcio

Oggi ai nostri microfoni abbiamo Stefano Di Sante, centrocampista del Mutignano Calcio. Classe 1995, inizia il suo percorso calcistico tra le giovanili di Giulianova e Teramo. Tra i grandi ha vestito le maglie di Giulianova, Torrese, Mosciano, Alba Adriatica e Mutignano. Calcando i campi di Serie D, Eccellenza e Promozione. Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui. Ecco le sue parole:

Il centrocampista a cui ti ispiri? Senza dubbio Pirlo, fin da quando ero bambino.

Quale è stato il momento più bello della tua carriera? Quando ho cominciato nuovamente la mia carriera calcistica ad Alba Adriatica, perché negli anni precedenti, dopo essermi rotto il braccio e il crociato, avevo smesso di giocare a calcio. Contro tutte le aspettative ho fatto due grandi campionati, i migliori a mio parere, guadagnandomi la fiducia di tutti nonostante i mille impegni lavorativi. Ci tengo a ringraziare oltre al Ds Moreno Sacchetti che è stato l’unico che ha avuto fiducia in me, anche tutta la società dell’Alba Adriatica che mi ha accolto veramente in maniera unica. Mi reputo fortunato ad avere giocato sempre in società che mi hanno trattato in maniera ottima, soprattutto il Mutignano, società spettacolare, ne sentivo parlare bene, ma ora che ci sono dentro ne ho avuto la conferma e qui sono felicissimo.

L’obiettivo personale e di squadra? Per quanto riguarda gli obiettivi con la squadra, sono sicuramente i play-off che ci siamo prefissati da inizio stagione. Invece, i miei obiettivi personali sono migliorare partita dopo partita le mie prestazioni sportive, mettendomi a disposizione del mister, così da poter aiutare la squadra a raggiungere l’obiettivo dei play-off.

Il tuo gol che finora ti è piaciuto di più? Fino ad ora ho segnato tre gol e mi sono piaciuti tutti e tre, perché non avevo mai segnato su punizione, figuriamoci tirare tre punizioni e segnare tre gol, inaspettato e felicissimo. Ma rispondendo alla tua domanda, è quello contro il Casoli. Era una punizione, abbastanza lontana dal limite dell’area, che per me era quasi impossibile segnare da una distanza del genere, ma alla fine il pallone è entrato in rete. Se invece dovessi dirti quale gol mi ha emozionato di più, sicuramente quello contro il Mosciano, non solo è la mia ex squadra ma è anche il paese dove vivo.

Un commento sulla prossima partita di campionato contro la Fater Angelini? Sarà una partita complicata, perché arrivati a questo punto del campionato tutte le partite saranno come una finale. Quindi, ci aspetterà un match difficile, ma tutto è nelle nostre mani e spetterà a noi decidere le sorti del nostro futuro.

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