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Avezzano, ecco mister Pochesci: “Non sarei arrivato senza un progetto importante”

Sandro Pochesci, nuovo allenatore dell’Avezzano, ha parlato ieri sera pubblicamente a “Anteprima Calcio” con Matteo Falzon e Giovanni Sidoni. Il tecnico ha raccontato del suo arrivo nel gruppo biancoverde: “E’ stata una settimana di conoscenza, molti di questi ragazzi non sapevo nemmeno chi fossero. Domenica ho preso l’incarico, li ho visti, ho visto qualche video… e poi li abbiamo visti all’opera questa settimana. Certo è stata una settimana dura: quando arrivi da sconfitte e non riesci a fare punti è normale che il morale è molto giù. Il calcio però ci insegna che basta una scintilla per capovolgere il tutto”.

Il momento dell’Avezzano non è dei migliori, sul campo, ed ecco le parole di Pochesci sul momento della squadra dopo la sconfitta di domenica contro il Teramo: “Si è perso giocando malissimo contro una squadra, secondo me, molto modesta. Se si guarda alle occasioni, abbiamo preso un gol da quarto a quarto, con due difensori miei che saltano e forse si poteva fare qualcosa in più. Non ho visto parate dei due portieri, il livello della partita era molto basso. E’ un peccato: l’Avezzano ha giocatori di qualità però evidentemente non è scattata quella molla, non è scattata quella reazione con cui i giocatori di esperienza dovrebbero trascinare i tanti giovani. Il blasone non va in campo. Ci sono giocatori fuori condizione, infortunati come Ferrani, lo abbiamo perso per due mesi… però sono abituato a lottare. Sono subentrato a Bisceglie, Juve Stabia e Caserta: due volte è andata male ed una bene, questa è la quarta volta. Ho un mio modo di esprimere e vedere il calcio per il quale non è semplice subentrare, il mio è un lavoro di testa: le partite si vincono con la testa. Ho trovato nei giovani molto istinto, gli anziani li ho visti un po’ giù e questo significa poi dare il fianco agli avversari. Può capitare una partenza così: ricordo che il primo anno, a Fondi, presi la squadra ultima in classifica e poi arrivammo a vincere i playoff e la Coppa Italia. Dobbiamo avere voglia e determinazione per fare questo campionato”.

Alla domanda del giornalista Paolo Michetti sull’ambiente intorno alla squadra, Pochesci ha spiegato: “C’è stato il problema del presidente Pecorelli che è stato risolto bene, in Italia prima ti arrestano e poi ti chiedono scusa. Quando ti arrestano nove colonne, quando ti chiedono scusa nemmeno un filetto”.

Ancora, Pochesci ha toccato il tema della tifoseria, che al momento ha scelto di non seguire le gesta dell’Avezzano allo stadio “dei Marsi”: “Per quanto riguarda i tifosi, c’è stato un attacco nei confronti del presidente. Secondo me ci deve essere un confronto, non è giusto che venga attaccata una persona senza sapere la motivazione, si sa solamente quello che si scrive sui giornali e delle volte fa più notizia la cattiva notizia che la buona”. Proprio sul presidente Pecorelli, Pochesci ha spiegato: “Sta facendo sacrifici per tornare alla normalità. Non sarei venuto ad Avezzano senza un progetto importante. Faccio un appello ai tifosi: la società non è di Pecorelli, l’Avezzano Calcio è vostra. Non andate a spulciare dei problemi, è una sofferenza essere arrestati, non è una bella cosa, poi quando si è innocenti ancora peggio. Stringiamoci e gridiamo forza Avezzano, in questo momento i ragazzi hanno bisogno di quell’incitamento: io sono venuto a vedere una partita di playoff e c’era una atmosfera bellissima. Bisogna ritornare a quella atmosfera, con uno stadio pieno e le famiglie. Oggi andare allo stadio e prendersela con un presidente perché ha avuto una disgrazia mi sembra troppo esagerato, si va oltre le competenze”.

Pochesci ha poi aperto ad una possibilità addirittura diretta di confronto con la tifoseria: Sono disposto, ogni martedì, se vogliono parlare con la squadra o con me non ci sono problemi: sono stato sempre una persona molto diretta. Non mi spaventa il confronto. Se è onesto, ci aiuta a crescere, tutti”.

Sul mercato: “Sono d’accordo su alcuni elementi, infatti ci stiamo muovendo, ma non è facile perché oggi il calciatore legge, vede, sa che la situazione non è rosea. Dobbiamo muoverci a fare punti. Per me Verna può giocare nel professionismo ad occhi chiusi, la tecnica questo giocatore la ha. Abbiamo attaccanti con l’età alta ma Litteri ha fatto la storia, Vantaggiato per noi è un lusso ma va impiegato in una certa maniera, in una certa posizione: siamo più noi a dover andare incontro a certe esigenze e caratteristiche. Sul portiere non sono d’accordo: Zamarion ha fatto una carriera discreta con la Roma, è stato a Gubbio, a Campobasso, ad Andria. E’ normale che viene da un anno e mezzo che non va. Esposito è un 2006, ne sentiremo parlare. Per quanto concerne l’attacco abbiamo un giocatore del quale sentirete parlare, Ferrari. E’ chiaro che stiamo cercando una prima punta ed un difensore centrale visto l’infortunio del capitano. Il centrocampo non penso che lo toccheremo. Per me i calciatori ci sono, è come si sono allenati: hanno risentito di 87 giorni senza proprietà, con tante chiacchiere. Cerchiamo di capire: ecco perché dai tifosi mi aspetto il dodicesimo uomo in campo”.

La chiusura è stato un chiaro invito alla tifoseria: Domenica vorrei rivedere uno stadio biancoverde come l’ho visto nei playoff, del resto ne parleremo a 4 occhi. Se vogliono un confronto, siamo a disposizione in qualsiasi momento e luogo, sempre nella massima educazione e rispetto dei ruoli“.

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