BUSSI SUL TIRINO- Ha svolto un ruolo chiave. Non solo per la vittoria del campionato. Ma anche perché rappresenta la continuità con la precedente società della Za’ Mariola. Il direttore sportivo e vicepresidente del Tirino Bussi Angelo Del Signore ha portato al servizio della nuova società giallorossa tutta la sua esperienza e la sua competenza in materia. Del resto lui ha iniziato la sua attività da dirigente sportivo nel lontano 1991. Prima ancora è stato calciatore, sempre nelle categorie dilettantistiche. Del Signore ha dato un grande contributo nell’allestimento della rosa. Una squadra vincente, guidata magistralmente da Tiziano D’Ortenzio in panchina. Così il Bussi ha centrato la matematica promozione con quattro turni di anticipo, viaggiando a punteggio pieno. Quella del Tirino Bussi è una società nuova, nata la scorsa estate. Al timone del sodalizio giallorosso c’è il presidente Lino Galante. Angelo Del Signore viene dalla lunga esperienza nella Za’Mariola, prima nel settore giovanile e successivamente in prima squadra. Lui è solito seguire le partite dalla panchina, perché è un elemento cardine per tutto il gruppo. Del resto è sempre stato un grande motivatore, capace di toccare abilmente le corde dei suoi giocatori. Sono proprio questi i particolari che gli hanno permesso di costruire un gruppo vincente.
Quella del Tirino Bussi è stata una vera e propria cavalcata vincente…
“Certo, è stata una cavalcata vincente. Grazie all’impegno di tutti, dirigenti, staff tecnico e giocatori. Adesso puntiamo alla Coppa della provincia dell’Aquila. Domenica scorsa i nostri avversari del Coppito ci hanno omaggiato con una targa per la vittoria del campionato. Davvero un bel gesto, che ho apprezzato molto.”
Quali sono le motivazioni che ti hanno spinto a sposare questo nuovo progetto?
“In primis il rifacimento dell’impianto sportivo. È stata una molla che mi ha convinto ad accettare le richieste dell’amministrazione comunale e dei ragazzi che mi hanno voluto. Io volevo che Tiziano D’Ortenzio stesse con noi. E anche lui ha accettato perché c’ero io. È stata una simbiosi perfetta. Con D’Ortenzio ci sono anche il viceallenatore Nicola Moscone e il suo collaboratore tecnico Biagio Di Tillio. Poi io mi sono avvalso di altri collaboratori come Gianluca Di Carlo e Giuseppe Di Carlo, che mi hanno dato una mano sui tesseramenti. Inoltre Giuseppe Di Carlo si occupa anche delle foto ed ha compiti di addetto stampa. E c’è anche Nicola Staniscia, che è sempre stato insieme a me fin dal 1991. Una grande mano per il lavoro inerente al campo sportivo la sta dando Angelo Di Carlo, insostituibile e infaticabile. Io e Nicola Staniscia diamo soprattutto direttive sulla logistica e sulla gestione del campo sportivo. Noi puntiamo nel giro di tre anni ad andare in Prima categoria. Dal 2019 siamo stati per tre anni senza calcio a Bussi”.
Tu rappresenti la continuità con la Za’ Mariola, una società a cui hai dato tanto e in cui ti sei tolto delle belle soddisfazioni…
“Questo è vero, perché la Za’ Mariola esiste dal ‘91. Io ero sempre vicepresidente e direttore sportivo nella società presieduta da Nino Di Tillio. Poi mi occupavo anche della prima squadra. Questa società all’inizio era nata per fare solo settore giovanile. Ho fatto anche il presidente della S.S. Tirino Bussi insieme al compianto Emo D’Ortenzio, con Mario Sulli allenatore. Ed altri dirigenti come Carmine Ammazzalorso”.
Già da quest’anno, oltre alla prima squadra avete scelto di lavorare anche sul settore giovanile…
“Da quest’anno siamo tornati a fare settore giovanile, di cui si occupa il nostro responsabile Andrea Staniscia. In totale abbiamo raggiunto il numero di 35 bambini. Il tutto è diviso in tre categorie. Si inizia dai Piccoli amici di 5-6 anni, poi i Primi calci di 7-8 anni. E infine i Pulcini di 9-10 anni. Da qui usciranno i futuri calciatori di Bussi. Una decina di bambini erano alla scuola calcio del Popoli, quest’anno sono tornati spinti dalla realizzazione del nuovo impianto sportivo. Moreno Sablone è l’allenatore dei Primi calci e dei Piccoli amici. I Pulcini sono allenati invece da Giovanni Gelidi e dal suo collaboratore Giovanni Cerasa”.
Quanto è stato difficile per il paese di Bussi restare senza calcio per diversi anni?
“Penso che sia stata una grossa perdita stare senza calcio per tre anni. Le domeniche i giovani non sapevano dove andare. Adesso la popolazione ci segue, anche i bambini sono spesso in tribuna. La soddisfazione più grande per noi è proprio il seguito della gente. Il campo sportivo è sempre pieno. Abbiamo attivato una collaborazione con la Pro loco del paese. E abbiamo ricreato l’entusiasmo. La nostra squadra è motivo di orgoglio per il paese. La nostra è una squadra che ha vinto tutte le partite fino ad adesso. Dobbiamo ringraziare soprattutto gli sponsor che ci hanno supportato. Sono tutte attività locali”.
Dopo questa splendida promozione, quali sono gli obiettivi di questa società?
“Per il prossimo anno gli obiettivi sono di rinforzare una squadra già forte. Manca ancora qualche elemento da integrare, un centrocampista e un difensore che abbiano le stesse qualità dei titolari. Ma con D’Ortenzio in panchina non avremo certo difficoltà a reperire i giocatori. L’obiettivo per il prossimo anno è di vincere o di arrivare quantomeno ai play-off. Si punta sempre al vertice”.
Daniele Rossi