Nazionale, Mancini a duello con Gravina: “Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff al suo allenatore?”

E’ finita come finiscono tante storie d’amore, forse vero, forse no: Roberto Mancini e Gabriele Gravina si lanciano addosso gli stracci. O meglio, per il momento a parlare è solo l’ex-tecnico della Nazionale Italiana: Mancini ha infatti scelto Repubblica, Libero, Il Messaggero, il Corriere dello Sport, il Mattino e il Gazzettino per raccontare i motivi delle sue dimissioni a ridosso di Ferragosto… e non si parla (ma il futuro resta ovviamente tutto da dispiegare) di Arabia Saudita.
Ecco le prime spiegazioni di Mancini, a “Repubblica”: “Ho cercato di spiegare le mie ragioni a Gravina, gli ho detto che avevo bisogno di tranquillità, non me l’ha garantita e quindi mi sono dimesso. Non ho fatto niente per essere massacrato” ha chiosato, con possibile riferimento alle critiche ricevute dai giornali.

Sotto l’occhio del ciclone, secondo Mancini, anche i cambiamenti nello staff: “Si è mai visto un presidente federale che cambia lo staff del suo allenatore? E’ da un anno che voleva farlo. Gli ho fatto capire che non poteva, ma ha giocato sul fatto che un paio erano in scadenza. E’ da tempo che pensava cose opposte alle mie, doveva mandare via me a quel punto“.

Nulla avrebbe variato, invece, l’arrivo di Gigi Buffon come Capo Delegazione secondo quanto narrato a “Libero”. Sui pochi giorni disponibili per la scelta di un nuovo mister, Mancini ha spiegato che alla prossima gara mancano “25 giorni, non 3“. La situazione relativa a contatti dall’Arabia Saudita, invece, sarebbe indipendente rispetto alla sua scelta.

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